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"ORTHO-BIONOMY".... Che cos'è?

Fondatore Arthur Lincoln Pauls
Il Metodo Ortho-Bionomy è una pratica di riequilibrio fisico ed energetico adatto a restituire al corpo maggiore sensibilità e libertà di movimento. Agendo in modo rispettoso verso il corpo e l’intera persona, ricrea una condizione naturale di base grazie alla quale l’individuo torna in contatto con le profonde risorse naturali del proprio essere. Il sistema di lavoro personale proposto è innovativo, utilizza la consapevolezza individuale, il movimento passivo e attivo ed il tocco per il riconoscimento dei propri schemi strutturali ed interiori, al fine di una migliore integrazione corpo-coscienza.
Cenni storiciIl metodo Ortho-Bionomy venne fondato in California dal dott. Arthur Lincoln Pauls, osteopata e insegnante di judo, nato in Canada il 12 febbraio 1929. Durante il suo dottorato in osteopatia, un insegnante venne a sostituire il loro che si era ammalato. In quella lezione l’insegnante mostrò alla classe una nuova tecnica che arrivava dagli Usa; sfruttava le posizioni naturali che il corpo è in grado di assumere per causare un rilascio spontaneo della tensione muscolare. Secondo questa tecnica non era più necessario contrastare il blocco articolare, bastava cercare di far assumere al corpo del paziente le posizioni più comode e indolori per le zone in tensione e farle mantenere per alcuni minuti. Il dott. Pauls si rese subito conto che era proprio quello che andava cercando da tempo. Dopo alcuni anni di ricerca e pratica nacque l’Ortho-Bionomy un metodo semplice e molto delicato, che è in grado di allentare tensioni muscolari in modo naturale e spontaneo e che permette inoltre di compiere un vero e proprio percorso interiore per il miglioramento del proprio essere.Il suo lavoro si diffuse soprattutto in Canada e negli Stati uniti. All’inizio degli anni 80 tenne conferenze in Europa (Svizzera, Francia, Austria, Germania).

Caratteristiche e finalità del Metodo Ortho-Bionomy®-Un approccio esperienziale al riequilibrio del corpo.
-Principi e concetti operativi semplici e naturali.
-Facilita lo sviluppo e la capacità di percezione di se stessi e dell’altro.
-Stimola i meccanismi riflessi di autoregolazione corporea.
-Aiuta a dare voce ai segnali che il corpo esprime attraverso le tensioni e i suoi disequilibri.
-Lascia spazio ai movimenti istintivi di auto-regolazione piuttosto che imporre una tecnica direttiva.

Principi generali del Metodo Ortho-Bionomy®
Seguire il modello ritmico del vivente
L’Ortho-Bionomy è un metodo che segue il modello ritmico della vitalità presente nel corpo. L’individuo è collocato all’interno di un flusso vitale continuo ad andamento circolare e spiraliforme.
L’omeopatia del corpo
L’Ortho-Bionomy segue il principio omeopatico che afferma: “similia similia curantur”, il simile cura il simile. Tanto più sottile sarà l’intervento tanto maggiore sarà l’incontro con gli aspetti più profondi dell’essere.
Percezione auto-regolatrice
L’orthobionomista rivolge le sue energie al fine di creare una condizione ottimale di sensibilità corporea. La sensibilità stessa, dotata di una innata intelligenza, diventa il mezzo auto-regolatore dell’organismo. Con un particolare approccio alla rieducazione della sensibilità si entra in contatto con le motivazioni profonde del disagio.
Alzare il livello di comprensione di sé
Si sensibilizza il corpo in modo tale da portarlo ad una riserva sufficiente di energia da utilizzare per un personale riconoscimento delle proprie difficoltà. Scrive il dott. Pauls: “ I nostri corpi sono in grado di correggersi da soli ma devono essere motivati e aiutati a cercare di scoprire come fare il cambiamento”.

Le “sette fasi”del Metodo Ortho-Bionomy®L’Ortho-Bionomy è divisa in sette fasi, sette livelli per attivare e comprendere i processi vitali dell’essere:
Fisico strutturale
Le fasi 1-4 lavorano principalmente sul riconoscimento e rilassamento delle tensioni riguardanti il piano fisico. Viene seguito il principio della ricerca della posizione antalgica, cioè della posizione più comoda che la zona può assumere in quel momento. Un tale lavoro può essere praticato sia a coppie, all’interno di una relazione di scambio, sia individualmente attraverso esercizi di auto-correzione.
Fisico viscerale-emozionale
La fase 5 porta ad una maggiore sensibilizzazione e distensione grazie a delicati micro-movimenti e posture rilassanti. Questo modo di lavorare aiuta l’individuo a essere in contatto col corpo con un nuovo atteggiamento: più delicato e rispettoso dei ritmi interiori. La fase 5 è molto adatta a persone che per una loro naturale sensibilità abbiamo necessità di interventi morbidi e misurati.
Propriocettivo
Con la fase 6 si toglie l’attenzione dal piano materiale e si cerca di essere in contatto con il piano sottile, con le sfumature del paesaggio corporeo, con le sensazioni che collegano l’essere al vissuto, con il fluire dei cambiamenti. La persona è accompagnata a un incontro con la propria realtà interiore senza che ci sia nessun intervento forzato dall’esterno.
Mentale
Con la fase 7 la lettura è più profonda, tocca gli schemi originari del nostro essere, le motivazioni originarie che fanno di noi quel che siamo. La fase 7 vuole rispondere alle domande: può il piano energetico e mentale avere una stretta relazione con la struttura corporea? È vero che tutti gli uomini sono strettamente uniti fra loro anche se si trovano a distanza gli uni dagli altri?

Giovanna (Armonia Di Vita)



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